venerdì 17 maggio 2013

Il valzer della povera gente - Odoardo Spadaro

Odoardo Spadaro nacque a Firenze nel 1893 e morì sempre a Firenze, anche se nel sobborgo (a quei tempi) di Careggi nell'anno 1965. E' stato uno dei maggiori cantautori italiani, uno di quelli che possono definirsi "puri" in quanto fu autore di tutte le sue canzoni (ad esclusione di "Sulla carrozzella"). Ambasciatore della fiorentinità nel mondo, Spadaro lavorò in Francia, nelle Americhe e nell'Africa settentrionale alternando la canzone al teatro, dedicandosi successivamente al cinema girando una ventina di film ed anche a qualche apparizione televisiva. Molte sono le sue canzoni conosciute ed apprezzate in tutto il mondo. "Il valzer della povera gente" è del 1939 e fu inciso su 78 giri Cetra (che vediamo nella foto).













Adesso ascoltiamola e cogliamo la finezza dell'autore che, per interpretare personaggi del contado fiorentino, non canta nel consueto puro vernacolo cittadino ma ne modifica le caratteristiche adattandola al "dialetto" parlato fuori dalle mura.



Fuor di città presso l'Arno una sera,
una sera di primavera,
vidi sull'aia d'un casolare
parecchie coppie a ballare.

M'avvicinai, al vedemmi mi fanno:
"Venite, venite avanti,
sapete qua, noi non si sa
ricevere come in città.

Gli è il valzer della poera gente,
gli è un semplice valzer, l'è fatto di niente.
Con du chitarre e un organino
ti ballan fino al mattino.

Non è liscio il nostro impiantito,
si rischia a ballà di restà li stecchito.
Senti dire bellona, biondona,
gli è un valzer ch'è fatto alla bona".

E cosicchè da una strada si vide
avanzassi una figurina,
certo veviva per curiosare
e l'era la padroncina.

"Fermi", si disse,
e la bella creatura rispose:
"Su continuate, io vengo quà, che ci sarà
chi un poco danzar mi farà".

Gli è il valzer della poera gente,
gli è un semplice valzer, l'è fatto di niente.
Con du chitarre e un organino
ti ballan fino al mattino.

"Attenta che li c'è una buca,
gli è qui che s'attacca ogni giorno la ciuca.
E gli è un valzer rappassi, trasassi
gli è qui che si cerca spassassi".

Quando al mattin splende il sole dorato
si vede che la massaia
la stende panni fini di bucato
di certo è molto più gaia.

"Oh bona donna,
ohi che l'è quella striscia
distesa li sotto a i' sole?"
Quella ti fa, 'gnamo, andae 'n là.

Allora una vecchia di là:
"È gli è il valzer della poera gente,
anch'io lo ballai, ma ora un l'ho più alla mente,
ci stava, lo ballavo da giovinetta.

Quand' ero un poco civetta,
che civettavo di molto anch'io, eh!
Ma adesso lo ballan quell'altre,
e le ci cascan tutte, anche quelle più scaltre.

E gli è un valzer saltato e strisciato
e ci voglian le fasce e il curato".

Nessun commento:

Posta un commento